La costruzione di una nuova coscienza civile e il movimento «hospice» a L’Aquila: «CASA MARGHERITA» a 10 anni dalla sua istituzione
L’Aquila 7 giugno 2024
Consiglio Regionale dell’Abruzzo
Sala Ipogea, via Michele Iacobucci 4, L’Aquila
Con la legge 38/2010, il nostro Paese ha dato il via alla costruzione delle reti di cure palliative regionali. In Abruzzo l’impulso decisivo è stato dato nel 2013, con la definizione di linee guida ben articolate che andavano a disegnare la rete e le dotazioni di organico delle Unità di Cure Palliative. A distanza di 11 anni, l’evento vuole fare il punto sulle problematiche che, nel corso del tempo, hanno caratterizzato il percorso di crescita strutturale e culturale del “movimento hospice” nella città dell’Aquila e in Abruzzo. Si è molto dibattuto in questi anni, in ambito sia sanitario che civile, sulla tematica del fine vita. Nel 2017 è stata promulgata la legge 219 sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento, che ha contribuito a sensibilizzare la popolazione su questo tema dando ulteriore visibilità all’area delle “cure palliative”. Nella città dell’Aquila, l’Hospice “Casa Margherita” nasce in lieve ritardo rispetto agli altri hospices della regione, a causa del sisma del 2009. Nel corso dell’evento sarà ripercorsa la sua storia, nel decennale della sua costruzione. Saranno contestualmente portati all’attenzione dei presenti i numeri e le problematiche vissute da Utenti/Pazienti e Sanitari, così come sarà portato all’attenzione dei presenti il significato che oggi la Comunità riconosce all’hospice e in generale, il suo valore sociale. Non mancherà un approfondimento sulla cura farmacologica dei pazienti inguaribili, con specifica attenzione al dolore e alla malnutrizione, ma anche quella, ancora più importante, della cura della persona e dei familiari. Sarà discusso il cambio di paradigma delle cure palliative successivo alla pandemia COVID. Oggi vi è una diversa consapevolezza del concetto di fine vita da parte della popolazione e dei Sanitari, così come una nuova idea di Sanità, che guarda con maggiore attenzione all’importanza della gestione dei pazienti sul territorio. Allo stesso modo e per lo stesso motivo, si discuterà di fine vita in ospedale. Se infatti, in epoca ante-COVID, si è fatto l’impossibile per trasferire e assistere fuori dall’ospedale i pazienti inguaribili, oggi la visione è cambiata. Ci si è resi conto dell’impossibilità di fare a meno dell’ospedale quale nodo della rete di cure palliative, e della urgente necessità di fare cultura sul “fine vita”. I Sanitari, Medici e Infermieri che vivono e lavorano in ospedale, devono essere maggiormente formati e informati sulle dinamiche del fine vita, su quale sia il reale significato della “desistenza terapeutica”, sia intesa nel senso di “valore etico” che di necessità finalizzata alla sostenibilità del SSN. Sarà infine approfondito l’approccio psicologico al Paziente, ai Familiari e ai Sanitari impegnati in un compito difficilissimo in un mondo che “evita scientificamente” di affrontare in maniera adeguata il difficile percorso del fine vita. L’intento dell’evento, pertanto, è quello di una crescita culturale dei discenti su tematiche cliniche, etiche e sociali.